mercoledì 4 agosto 2010

9:32

Vesto spesso con colori chiari. Ho occhi grandi di bambino, ingenui. Sono sopraffatto dallo stupore. Ma dentro sono nero di pece profonda, e se mi guardo non so chi sto guardando. Sono un mostro vestito a festa, schiacciato da una vita che sembra non calzare bene, anche se in realtà è quella che mi spetta.
Quando cammino... sono sempre due passi indietro... rispetto a me stesso.

2 commenti:

  1. Io invece vesto soltanto con colori scuri. Il nero è il mio sublime incanto di stoffa. A parte questo sono a voi molto similare.

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  2. E' una similitudine che riconosco anche io, nella sua diversità. L'ho percepita subito leggendovi, ma sopratutto immaginando, ascoltando le vostre parole con il silenzio di una mente tesa a percepire l'oscurità celata dietro ad ogni spazio. Capita a volte che io legga così, senza necessariamente seguire il discorso, spesso distratto da mille voci che urlano, da musiche arcane, inebetito con gli occhi di bambola a fissare un vuoto colmo. Sono rimasto colpito da una musica dolce, anche dietro le parole più dure, da una delicatezza e una grazia inaspettate a spettatori poco attenti. Dalla profondità del mare, si può solo essere inghiottiti, e ribellarsi serve a ben poco lo so bene. Continuerò ad annegare, se lo vorrà il destino.
    Mi affascinano le percezioni.

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