lunedì 13 settembre 2010

18:38

Uno dovrebbe sapere cosa vuole a una certa età no? Dicono così, dicono sia necessario pianificare, organizzare, dominare il corso della propria esistenza per poter essere felici. Ma cos'è la felicità? Come si fa a stabilire delle priorità fra le cose che ti rendono felice e organizzarle in ordine di importanza per costruirci sopra un progetto di vita? Ma soprattutto non è riduttivo basarsi solo su ciò che ti rende felice? Io non sono proprio capace di farlo, non sono ordinato e non mi piace catalogare. Io non lo so cosa mi renderà felice domani, faccio fatica a saperlo oggi figurarsi. Le cose che mi rendevano felice ieri sono passate, e non mi renderanno felice domani. Non ho voglia di pensarci, ho voglia solo di stare a guardare, ma non è possibile no. Mi sento schiacciato e soffocato a volte, poi un momento dopo parto di slancio e con entusiasmo e poi di nuovo giù. Niente di che, passa subito. E' che penso molto, forse troppo, anche se non ci credo. Ho solo dubbi, nessuna risposta, anche quando devo fingere di averne in realtà non ne ho e non mi piace fingere. Sono un casino totale e forse il problema è che mi piace esserlo o mi illudo che sia così. Non so.

4 commenti:

  1. non so lo dico pure io per la miseria. questo blog e' un'altalena tra la ricerca dell'estasi, carnale e non, e la sua demolizione. dall'altra parte, sul lato chiaro della luna, ti vedo appagato -come io non potrei- da un duetto amoroso che mi domando perche' rendere pubblico. siete inavvicinabili. se avete appagamento e felicita' hai gia' capito molto, non mi arrovelerei in cerca di strade, sei gia'sulla strada.

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  2. Perché tu non potresti? Scusa se te lo chiedo ma sono curioso di natura, ovviamente puoi non rispondere.
    Riguardo a me, non sono proprio capace di non arrovellarmi, e non fidandomi delle risposte puoi capire quanto sia complicato. Appagato dici, non credo di esserlo mai sato sai, è questo che sembra leggendomi? Avremo tempo di conoscerci.

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  3. perchè non metterei mai in pubblico un carteggio privato. mai. nel momento in cui lo rendo pubblico non è più mio, già lo svendo ai commenti e all'approvazione degli altri. mai. così come non parlo della mia vita privata nè del mio sesso. sono miei. l'esposizione è gia una menzogna. sono forte nelle mie affermazioni, scusa, non giudico quello che fai, assolutamente -anche se molti prendono i miei commenti come giudizi- solo ti dico quello che farei io e chiedo a te perchè lo fai.
    o facevi.
    anche io mi arrovello quindi ti capisco, ma tu oscilli ben più di me. gli scambi che ho letto mi sembravano tra due persone che si cercano. appagamento non vuol dire fine nè rinuncia, significa solo godere di ciò che si ha. e qualcosa sembri avere.
    per il resto quello che leggo qui, è vero, non parla di appagamento, anzi. ma siamo tutti sfaccettati.

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  4. Capisco. Pensavo ti riferissi all'appagamento col tuo "io non potrei" non al renderlo pubblico. Cosa che facevo si... per una svista a dire il vero, anche se non ho nulla da nascondere. Non prendo i tuoi commenti come giudizi anche se capisco perché ti capita che vengano presi così, sei molto diretta e stile caterpillar ;)
    Non ci sarebbe niente di male comunque ad esprimere un giudizio, se si scrive un blog si deve essere pronti a tutto penso, l'importante - parlando in generale - è non fermarsi mai ai giudizi ed essere disposti a metterli in gioco.

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