Non sono quello che ero ieri.
Non sono ancora ciò che sarò domani.
Sono qui. Adesso.
Ma chi?
Facile dire cosa si pensa di essere o di non essere. Si potrebbe andare avanti all'infinito e ogni giorno aggiungere un piccolo tassello, una nuova briciola. Come se potessimo davvero essere la somma di ciò che viviamo. Esseri in evoluzione continua e quindi incompleti. Non finiti.
Non mi convince.
E se invece fossimo già completi? Già pieni di tutto? Se tutto fosse in noi già presente e "funzionante"?
Sono questi miei pensieri? Sono la mano che si muove a scrivere sulla tastiera?
O sono colui che muove la mano, colui che produce pensieri.
Ma chi?
Mi viene da collegare
RispondiElimina"Sono qui. Adesso."
e
"E se invece fossimo già completi? Già pieni di tutto? Se tutto fosse in noi già presente e "funzionante"?"
Quasi Zen questo tuo scritto.
Mi piace il tuo modo di guardare
RispondiEliminaE se spostassimo il punto di vista?
RispondiEliminaSe non ragionassimo più per esclusione -se sono questo è perché non sono quello- ma per inclusione?
Serve un modo ulteriore per percepirsi esseri unitari.
Inclusione. E' un ottimo punto di vista credo.
RispondiElimina