martedì 29 gennaio 2013

3:15

Mi sono riletto un pò il blog ultimamente. Leggere il proprio passato è per certi versi disarmante. Per me poi, che sovente scrivo di getto e senza uno scopo preciso, è come riscoprirsi. Non sempre mi riconosco in ciò che ho scritto e tante volte lo stupore mi sorprende, come se non potessi essere stato io a scrivere. E mi chiedo che idea si possa fare di me un lettore che arriva e, per chissà quale motivo, si legge tutto d'un fiato questo mio diario. Quante sfumature può riuscire a scorgere fra le mie parole? Perché questa è una parte di me, io non sono certo ciò che scrivo qui. Ma a ben vedere un occhio attento può scorgere molto di più, può sbirciare dietro il sipario, e chissà che cosa mai potrà vedere. Io stesso mi trovo in difficoltà, pur guardando da una posizione privilegiata mi rendo conto di non poter comunque avere una visione di me stesso completa, e allora figuriamoci.
Ho deciso, comincerò una serie di post autodescrittivi nei prossimi giorni. Seriali e a puntate, come "Donne che ho amato ma che avrei voluto amare", serie di post che mi piacevano molto anche se si sono fermati a 3, magari continuerò anche quelli. Chissà perché io, che non ho mai stimato le inquadrature a fuoco, sento il desiderio di mettermi a fuoco proprio ora. Non mi capacito, ma mi butterò ancora una volta dentro il mio vuoto e proverò a vedere.
Ci sono sempre molte domande, poche risolte, molte sempre uguali e sospese, alcune nuove. Per le risposte... beh quelle contano poco in fondo... ne ho sempre fatto a meno, posso benissimo continuare ancora e prendermi il lusso di non preoccuparmi troppo.

5 commenti:

  1. Anche a me è capitato di rivedere il blog un po' di tempo fa, e scoprire di aver scritto cose che nemmeno ricordavo di aver provato... erano lì nella memoria ma rileggerle è stato come provarle di nuovo. E' vero, saltano fuori tante domande quando ci si rilegge. Anche alcune che vorremmo non farci...

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  2. Forse sono prprio quelle le domande che ci aiutano di più a crescere. Le domande che non vorremmo mai farci. Che ci danno la misura delle nosyre miserie, senza zucchero, ci lasciano nudi e impotenti di fronte alla nostra fragilità.

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  3. Io evito di rileggermi, quelle poche volte che lo faccio non mi capacito da dove esca quello che scrivo. Proprio per assurdo, scrivo sempre quello che ho vissuto sulla pelle. Dovrei capire di quale vita però, perchè di certo non di questa. Lo so che è un discorso senza senso, ma tant'è. Io personalmente evito anche di pensarci, scrivo per il bisogno di farlo. Tutto il resto lascio che sia.
    Grazie della visita, mi hai dato la possibilità di iniziare a leggere il tuo blog che non conoscevo.

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  4. Mi ritrovo molto in ciò che dici e non credo affatto sia un discorso senza senso. Di solito evito anche io di rileggermi, ma devo ammettere che è interessante farlo di tanto in tanto.
    Grazie a te, qualsiasi vita tu stia scrivendo, mi affascina molto.

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  5. l'unica sensazione che provo rileggendo i miei vecchi post è riprovare le stesse emozioni..riconosco tutto,ogni singolo particolare.in realtà è scolpito nella mia testa.
    Lo riconosco come mio.
    Forse il mio scrivere per non dimenticare nulla non è nemmeno così necessario alla fine..
    Magari da vecchia,se mi prenderà l'alzheimer o similari potrà servirmi... :)
    un bacio,
    E.

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