martedì 8 gennaio 2013

15:13

Orbene.
(Ma quant'é bella questa parola? Mi sa che sto diventando un feticista delle parole oltre al resto)
Dicevo, orbene. Sarà anche un pò che non scrivo, per tanti motivi e non ultimo il tempo. Ma il mio peregrinare è continuato in questi mesi, come un ape ho posato le mie terga di fiore in fiore sbirciando in qua e in la. Ho sempre considerato internet un bellissimo luogo tramite il quale comunicare, pieno di possibilità e sempre in evoluzione, e ho comunicato effettivamente molto negli ultimi anni.
Ultimamente mi sembra cambiato qualcosa. Fiumi di parole in continuo aumento, e fin qui ci siamo. Ma quanto di quello che viene detto è poi recepito davvero? Quanto dialogo c'è in tutto questo "parlare"? Ho sempre più la sensazione che sia un dialogo fra sordi, come quello che hai con la vicina sul pianerottolo per intenderci. Almeno della vicina però posso sentire l'odore.
E in più con l'aggravante che non solo non si ascolta e non si cerca di capire cosa uno dice, ma addirittura si usano le parole come scusa a cui attaccarsi per sfogare le proprie frustrazioni con critiche feroci, giudizi sommari e affrettati, condanne, e chi più ne ha più metta.
Non so. Sono indeciso. Forse sono io che sto invecchiando e mi sono rincoglionito. Non riesco a stare più al passo. Oppure davvero c'è più povertà, non tanto di contenuti ma di ascolto forse. Come quattro galline in un pollaio e ognuna grida al suo cantone senza preoccuparsi delle altre se non per (perdonate l'eufemismo) cagargli in testa, o dichiararle un amore smodato.
Invecchiando divento anche più volgare, devo ammetterlo.

4 commenti:

  1. Mio caro Lazlo...sorrido leggendo parole tue..
    attendevo da tempo il tuo post...mi sei mancato.
    a mio parere hai ragione...e forse standone fuori per un po'è anche diverso...
    sinceramente anche a me stanca a lungo andare la virtualità senza altro...senza annusarsi..alla fine siamo animali...no?
    ti stringo fortissimo..
    BENTORNATO!!!
    kisses
    E.

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  2. "L'anima sceglie i suoi compagni
    e poi chude la porta;
    la sua divina maggioranza
    estranei non sopporta.

    Impassibile, sente il cocchio che si ferma
    presso il cancello esterno.
    Impassibile, guarda un re prostrarsi
    sul suo tappeto.

    So che da tutto il mondo
    può scegliere uno solo:
    chiuder le valve poi dell'attenzione
    come fossero pietra."

    Emily Dickinson aveva ragione. E' nella scelta il più grande dono. La sopravvivenza di una letteraria vocazione. Serrare il cuore a tutto ciò che gli risulta inutile, superfluo.

    Bentornata carissimo, è sempre un piacere leggerti.

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  3. Non so perché t'ho femminilizzato....
    *bentornato

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  4. Sds: Felice di aver rotto la tua attesa. E' un piacere ritrovarti. Anche se infondo non ti ho mai persa. Ti stringo forte e ti bacio danzando.

    Madame: Mi regala parole musicali, da assaporare in silenzio. Mi émpie di gioia il cuore questo suo gesto.
    Non ne ho affatto titolo, e mi perdonerà la sfacciataggine se le dico che sono orgoglioso. Orgoglioso del suo perseverare, e della sua primogenita Céline.

    Nemmanco io so perché mi ha femminilizzato, ma sono sicuro che una ragione c'è. Ne sono piuttosto affascinato a dire il vero, forse un giorno lo scopriremo.
    Un inchino.
    Grazie infinite... davvero.

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