domenica 13 gennaio 2013

06:09

Troppi caffé. L'adrenalina del lavoro non ancora smaltita. Il karkadé a seccarmi il palato ed inebriarmi le narici. Uno sguardo alla posta, fingendo di avere mille fogli polverosi da smistare invece che un freddo e ordinato schermo.
Sono stanco a la schiena mi duole. La inarco contro lo schienale nel tentativo di darmi sollievo, stendo le gambe per facilitare la corsa del sangue verso il cervello. Resto così, sospeso fra la fatica di un giorno passato e le memorie di un giorno futuro. Il tempo si inarca con me, con la mia figura, si piega sdoppiandosi in un ovale imperfetto.
E' il tuo odore questo, lo riconosco. Di rugiada coperta la pelle, della luna i riflessi d'argento. Non tutti sono in grado di sentirlo, è sottile come la materia invisibile, facile confonderlo col nulla. Ma come l'uomo saggio sospetta, il nulla è solo la parte nascosta. Così se tendo all'infinito le narici, del coriandolo mi torna memoria, dello zucchero bruno posso contare i cristalli. Il muschio invernale, coperto di neve, la terra che punge e bagna le vene, le note dolciastre del miele di castagno e le more d'agosto in alto nel cielo. L'erba d'altura scaldata dal sole.
Mi stringo nella mano, tortura sublime, non cerco redenzione ma desiderio che tende.
Non vedo il tuo seno, di zucchero a velo, ma ne sento sul viso e fra le labbra, le forme generose protendersi in gloria. Piccole mani, a disegnare il buio, la luce fioca di una candela.
Nervi si tendono, muscoli si stirano,  all'orizzonte risuona il mare, la luna a spingere la marea che incalza. La tua pelle di seta, candido ardore. I fianchi rotondi e le gambe piegate. Oscena madonna, vergine tentatrice, della tua anima mi voglio nutrire, con il tuo corpo mi voglio vestire.
Mi stringo più forte, che il dolore m'é dolce, purifica il cuore e vaporizza i pensieri.
Sento la musica prima lontana, farsi più prossima rapidamente.
Capelli di corvo, la sabbia sui piedi, l'odore salmastro della risacca. Il ritmo serrato di una marcia trionfale. Mio dolce sospiro, mio ultimo respiro, ti porterò con me in questa mattina scellerata.

Adesso ho sonno, è tempo di dormire. Buonanotte.

1 commento:

  1. è già un'altra sera..tempo da lupi..sarebbe bello avere un caminetto,per scaldarsi perdendo lo sguardo nel fuoco..buona serata..
    (felice di leggere di te..)
    un bacio
    E.

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