lunedì 31 gennaio 2011

2:26

Non sono capace di considerare tutto. Mi sforzo di farlo perchè lo sento necessario in un certo senso. E' un errore, forse, che mi è già capitato di fare. Raramente, ma è già capitato. L'unico risultato che riesco ad ottenere è qualcosa di simile al panico, allo smarrimento. Ogni volta che provo a illudermi di poter mettere ordine in me stesso, di capire. Ogni volta irrimediabilmente tutto si sfalda, ogni cosa sembra fuggire via. Me compreso, fuggitivo di me stesso.
Più volte mi illudo di riuscire ad essere amalgamato a ciò che mi circonda, ma non è così. Più volte mi illudo di potermi mostrare, di saperlo fare, ma non è così. In bilico fra un passato che non riconosco ed un futuro che non mi appartiene. Avrei bisogno di qualcuno che in silenzio sapesse guardarmi. Di qualcuno da guardare come uno specchio che non riflette mai perfettamente colui che ci guarda dentro. Che scegliesse di farlo, perché come si può chiedere ad uno specchio di riflettere il nulla?
Il guaio è che io credo che tutto sia reale, ma la mente non può concepire tutta la realtà. C'è un limite, e forse non è possibile superarlo.
Intanto ho mal di schiena, e domani è il primo giorno di palestra.