tag:blogger.com,1999:blog-60064840681382213392024-03-19T05:12:10.879+01:00Diario del nullaQui non ci sono intenzioni, solo vuoto profondo. Qui si brinda al nulla.Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.comBlogger105125tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-27291195377146805972019-03-06T13:07:00.000+01:002019-03-06T13:07:47.045+01:00Quel che restaSuccede.<br />
<br />
Che ti muovi fra la gente e ti senti altrove. Distante.<br />
Senti di non appartenere a ciò che ti circonda. Al tempo che scorre ad una velocità diversa dalla tua, su un binario differente.<br />
Non si tratta di noia o di ripetizione, no. Tutto, intorno è pieno di vita, vibrante, colorato, dinamico.<br />
L'unica cosa immobile sono io, perno di questa giostra colorata, eppure così distante.<br />
Così lontano e perduto. Il peso di mille anni sulle spalle.<br />
<br />
Da bambino mi piaceva nuotare. L'acqua mi ammaliava. E la cosa che più mi divertiva era nuotare contro corrente. Spendevo tutte le mie forze per oppormi alle onde, alle correnti, ci andavo a sbattere più forte che potevo fino a che il fiato non era corto e la pelle rossa per gli schiaffi presi. Quanta vita in quel dolore, in quella fatica. E una volta arrivato al limite mi abbandonavo e mi lasciavo cullare, a riprendere fiato, per ritornare a riva. Una sospensione.<br />
I rumori ovattati, la luce a coprire la vista, l'odore dell'acqua che non è mai uguale a se stesso. E quell'istante, a me, appariva più reale di tutto il resto. Senza inganno, senza forma se non quella mutevole dell'acqua, che è contenuto e non contenitore. Ed ero acqua anche io. Tutta quella vita appena trascorsa e così agognata appariva nulla, come mai esistita, così distante.<br />
<br />
Piove. E mi lascio bagnare.<br />
Fra le gocce scorgo traccia di quei colori, di quel vociare confuso e disordinato. La risata di qualche bambino lontano. I passi di corsa per non lasciarsi bagnare. Il luccicare dei neon che fra la pioggia sembrano lucciole impazzite. E tutto svanisce piano. Si allontana. Resta solo l'acqua.<br />
Resto io, a prenderne la forma.<br />
<br />
<iframe allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="290" src="https://www.youtube.com/embed/gw9fKuymA0I" width="535"></iframe>Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-39983389169060244632019-03-02T17:08:00.000+01:002019-03-02T18:38:00.705+01:00IoCome la fiamma di un cerino.<br />
Che esplode, vibra e produce energia. Passione. Calore ed una luce intensa.<br />
Poi d'improvviso. Una lingua di fumo bianco.<br />
<br />
Buio.<br />
<br />
E resti immobile, perduto.<br />
Le pareti si fanno sempre più nere, le forze a mancare.<br />
Non c'è volontà, non più desiderio. Nessuna luce, che la strada è perduta.<br />
Una spirale di olio denso, salmastro e viscido che avvolge e trascina giù.<br />
<br />
Shhh.<br />
<br />
Niente che possa scandire il tempo. Nessun meccanismo, nessuna stagione.<br />
Non alba né tramonto. Nemmeno l'eco dei passi vissuti.<br />
Non il placido ondeggiare del mare a sollevare le membra, a consolare il pianto.<br />
<br />
Io esisto.<br />
<br />
<iframe width="535" height="290" src="https://www.youtube.com/embed/O62MowIcL0M" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe>Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-71285299136782891052019-02-26T22:29:00.000+01:002019-02-26T22:29:59.648+01:00<iframe width="535" height="290" src="https://www.youtube.com/embed/Wo80bXyEbkE" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe>Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-21815383523118143362019-02-26T01:25:00.001+01:002019-02-26T08:22:21.718+01:00Downside upSono un paio di notti che sogno.
Mi capita ogni tanto ed ogni volta mi sveglio con un senso di inquietudine.
Qual'è la parte giusta?
Sono sogni complessi e lunghi, di cui non ricordo tutto ma non riguardano un avvenimento in particolare.
E' come guardare da un oblò e vedere una specie di realtà parallela, rovesciata.
Ci sono persone diverse da quelle della mia quotidianità, ma anche alcune di "questa parte".
Solo che non sono identiche, so che sono loro ma si comportano diversamente, come avessero altra personalità.
E come dicevo, non sogno accadimenti da smorfia, per cui giocare numeri.
Piuttosto è come se spenta una luce se ne accendesse un'altra, un'altra vita che scorre nell'ombra di quella percepita.
Mi ritrovo in luoghi sconosciuti e in situazioni diverse, quasi come fossi uno spettatore sollevato da terra, senza la percezione precisa di un corpo fisico.
Come un fotogramma fuori sincrono, due passi indietro rispetto a dove sono, mi guardo di spalle.
E se non riconosco quasi mai un momento preciso nell'entrare dall'altra parte, sempre mi accorgo del ritorno. Poco prima di svegliarmi penso "accidenti, proprio adesso."
Vorrei continuare a sognare, vorrei scoprire di più, ma è come se ogni volta che mi sembra di cominciare a capire qualcosa puff.. ecco che tutto svanisce.
E resta quella sensazione. Quell'inquietudine sottile. Quell'incertezza.
Mi lavo la faccia con l'acqua fredda, mi guardo e al solito non mi riconosco.
Dopo tanti anni che porto la stessa faccia dovrei poterlo fare credo. Come riconosco le persone che mi circondano.
Come leggo nelle pieghe dei loro volti, nei solchi del tempo, nelle espressioni.
E invece no. Non completamente. E se sposto leggermente lo sguardo oltre le spalle percepisco un altro me, fuori sincrono.
Ma poi fingo di conoscermi, indosso quell'immagine e tutto ricomincia, almeno per un pò.
<iframe width="535" height="290" src="https://www.youtube.com/embed/o2TZyYkohxk" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe>Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-66305189539442862552019-02-19T17:04:00.002+01:002019-02-19T17:04:41.907+01:00ChiNon sono quello che ero ieri.<br />
Non sono ancora ciò che sarò domani.<br />
Sono qui. Adesso.<br />
<br />
Ma chi?<br />
<br />
Facile dire cosa si pensa di essere o di non essere. Si potrebbe andare avanti all'infinito e ogni giorno aggiungere un piccolo tassello, una nuova briciola. Come se potessimo davvero essere la somma di ciò che viviamo. Esseri in evoluzione continua e quindi incompleti. Non finiti.<br />
Non mi convince.<br />
E se invece fossimo già completi? Già pieni di tutto? Se tutto fosse in noi già presente e "funzionante"?<br />
Sono questi miei pensieri? Sono la mano che si muove a scrivere sulla tastiera?<br />
O sono colui che muove la mano, colui che produce pensieri.<br />
<br />
Ma chi?Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-33647240131018239172019-02-19T01:14:00.000+01:002019-02-19T17:07:00.583+01:0001:14Tutto è uno, l’onda e la perla,<br />
Il mare e la pietra.<br />
Nulla di ciò che esiste in questo mondo<br />
E’ al di fuori di te.<br />
Cerca bene in te stesso<span class="text_exposed_show" style="display: inline; font-family: inherit;"><br />Ciò che vuoi essere poiché sei tutto.<br />La storia del mondo intero sonnecchia<br />in ognuno di noi.</span></div>
Djalâl-ud-Din Rûmî<br />
Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-50416220792028240872019-02-14T17:19:00.002+01:002019-02-14T17:19:52.711+01:00E il naufragar m'è dolceL'eco dei passi accompagna memoria <div>
in una grande casa vuota<div>
Piena di fantasmi e polverosa</div>
<div>
Piena di ombre e umida</div>
</div>
<div>
che la pelle trema e rattrappisce.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Quante canzoni, quante emozioni</div>
<div>
sembra di guardare un vecchio film</div>
<div>
uno di quelli che prendono la bocca dello stomaco</div>
<div>
e la intorcinano fino a farla implorare</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Quanti volti immaginati </div>
<div>
parole sussurrate, dilaniate</div>
<div>
odori evocati, anime sfiorate</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Quanto di me, tanto di voi</div>
<div>
ad accompagnare i miei passi incerti</div>
<div>
in una danza priva di grazia</div>
<div>
ora leggera, a tratti più grave</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Cullarsi nel mare</div>
<div>
in balìa della corrente</div>
<div>
lasciarsi inghiottire e poi rigettare</div>
<div>
e ritrovare vecchi attracchi</div>
<div>
aggrapparsi a nuove funi</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Forse il tempo è maturo</div>
<div>
e il nulla... ancora colmo</div>
Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-58849277115315416182019-02-13T01:08:00.001+01:002019-02-13T01:08:33.611+01:00<b>La tristezza non ha fine</b><br />
<b>La felicità si</b><br />
<br />
Sono cambiate tante cose.<br />
Lo sento fra le dita.<br />
Lo sento nella pancia.<br />
Come un sarto ho cucito strappi, me ne sono preso cura.<br />
Ho stirato le pieghe di un tessuto logoro.<br />
Ho preso gli estremi e li ho ripiegati su se stessi,<br />
a smussare quegli angoli troppo acuti, troppo rigidi e pungenti.<br />
Li ho resi gentili.<br />
Ho lasciato la stoffa, carezzarmi la pelle.<br />
Respirato il profumo di mille petali.<br />
E per un attimo mi sono sentito leggero.<br />
<br />
La felicità si.<br />
La felicità ha una fine.<br />
Un momento sospeso, uno sguardo appeso.<br />
Un corpo disteso.<br />
Un corpo sospinto. Sollevato.<br />
Un respiro pieno, concentrico.<br />
L'inebriante incoscienza consapevole.<br />
<br />
La felicità si.<br />
La felicità ha una fine.<br />
E non c'è rammarico, non c'è assenza.<br />
Nautilus aureo<br />
Le ali di un gabbiano distese al sole<br />
<br />
La tristezza non ha fine<br />
La felicità si<br />
In un orizzonte mescolato e indefinito<br />
In un passo incerto<br />
Negli occhi stanchi<br />
In una mano tremante<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/9QdYW0IjrEk/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/9QdYW0IjrEk?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />
<br />Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-64948965414601441732019-02-12T01:19:00.005+01:002019-02-12T01:19:57.164+01:00Assenza<br />
<br />
Produce un rumore sordo l'assenza.<br />
Non è facile ascoltarlo, tanto più sentirlo.<br />
L'assenza, la tua, odora dell'erba bagnata nei boschi.<br />
Ad ogni passo si aprono le narici, ad inalare appieno il tuo silenzio.<br />
Il nostro silenzio.<br />
Ed è strano che persino nell'assenza, ci si possa ritrovare uniti.<br />
Un gioco di specchi. Un teatro delle ombre.<br />
Ogni bagliore mi riporta indietro, ogni ritorno mi proietta avanti.<br />
Nell'incapacità di ricreare.<br />
Nella consapevolezza dell'impossibile.<br />
Come le onde del mare danzando.<br />
E ad un tratto nel buio, la tua mano sul mio viso.<br />
E di nuovo morire. E di nuovo bruciare.<br />
E di nuovo, la pace di un'alba sospesa, che mai diventerà giorno.<br />
<br />Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-76550577156871367032016-04-16T18:43:00.000+02:002016-04-16T18:43:29.511+02:0018:43Sono un dannato egocentrico del cazzo.<br />
Lo ammetto.<br />
Ho un costante bisogno di dimostrare a me stesso che esisto eccome, eccome se esisto.<br />
<br />
Sono un dannato presuntuoso.<br />
Lo ammetto.<br />
Ho costante in me la sensazione di avere ragione, anche se non mi fido affatto.<br />
<br />
Sono una dannata puttana. Mi vendo per due soldi.<br />
Lo ammetto.<br />
Ho un costante piacere nel piacere.<br />
<br />
Accendo la luce. Forte. Per farmi osservare, per stupire e sconvolgere. Per creare confusione.<br />
Lo ammetto.<br />
E' l'unico modo che ho di nascondermi.<br />
<br />Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-788021183723794212016-03-19T05:53:00.001+01:002016-03-19T05:54:02.305+01:005:54L'odio, al pari dell'amore è un'onda che ti travolge.<br />
E' parte di me, al pari dell'amore.<br />
L'odio è un movimento, una musica corale. <br />
C'è una sorta di equilibrio a regolarlo, un equilibrio precario certo,<br />
ma pur sempre di equilibrio si parla.<br />
Odio e amore, contrasto apparente, confine sottile.<br />
Entrambi, attraversandomi, lasciano un vuoto incolmabile e sempre più grande.<br />
Invecchiando comincio ad essere più attento, a non farmi travolgere da questo fiume <br />
in piena, provo a cavalcarlo piuttosto. Ma come ogni fiera<br />
che si rispetti, l'odio e l'amore tendono a non farsi dominare.<br />
A volte ho paura, di me stesso, dei movimenti che mi trasportano. <br />
E così mi ritrovo vinto, esausto ed in balia di me stesso.<br />
In ultimo rimane solo la consapevolezza, ed è altrettanto pericolosa.<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="344" src="https://www.youtube.com/embed/jZWRp4UqyRo" width="459"></iframe>Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-16986638731165089772016-03-13T12:31:00.001+01:002016-03-13T12:31:18.937+01:0012:31<br /><br />
Siamo figli del dolore.<br /><br />
Eppure passiamo la vita a fuggire da esso.<br /><br />
<br /><br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/gryCFevszRQ" width="480"></iframe>Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-61461636736588276752016-03-13T07:44:00.000+01:002016-03-13T07:44:37.535+01:00LiberNon si può essere liberi se non si comprende di non esserlo affatto.<br />
E' facile confondere la libertà con la possibilità.<br />
E' possibile per noi fare qualcosa? Spesso si.<br />
Ma il fare è davvero una manifestazione di libertà, o perlomeno può esserlo? Forse.<br />
Credo sia necessario comprendere che liberi non siamo affato. La libertà deriva dalla conoscenza in buona parte, e noi che fatichiamo persino a conoscere noi stessi come possiamo ritenerci liberi?<br />
Solo attraverso la consapevolezza si può intraprendere la strada della libertà, è l'unico modo, ed anche il più difficile.<br />
Che in fondo liberi non saremo mai, non in questa vita.<br />
Inesorabilmente vittime, della vita, delle nostre passione o delle nostre debolezze, del fato e degli inganni del nostro tempo.<br />
Liberi solo di decidere come affrontare questa discesa infernale.<br />
Guai, pensare anche solo per un istante di esserne dominatori e non dominati, che i confini sono stretti e mutevoli e tendono a schiacciare tutto ciò che resta fermo.Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-56768122220551697272016-03-12T09:57:00.001+01:002016-03-12T09:57:09.322+01:00Peter Gabriel - Mercy Street (Back to Front)<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/DD9uekyIHtY" width="480"></iframe>Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-10016407216007820952016-03-08T22:39:00.001+01:002016-03-08T22:39:28.658+01:00Mi rileggo e Vi rileggo.<br />
Mi mancate.<br />
Tutti.<br />
Qui dentro c'è una parte di me, e anche di voi.-<br />
Avrei potuto cancellare tutto, ma non l'ho fatto, e ora forse capisco anche perché.<br />
I miei pensieri a voi.<br />
Tutti.<br />
Mi mancate.Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-87712501083226047942016-03-07T13:52:00.003+01:002016-03-07T13:52:37.709+01:00Lunedì 7 marzo 2016Questo apparire a tutti i costi.<br />
Questa necessità quasi spasmodica e col fiato corto di essere assolutamente qualcosa.<br />
Mi annoia, la trovo vuota, inutile (pur essendo io sostenitore dell'inesistenza dell'inutile, sarà che semplicemente non la comprendo appieno).<br />
Quanto tempo è passato?<br />
Troppo, o forse troppo poco.<br />
Già prima ero convinto di delirare, di parlare con i fantasmi e con le ombre.<br />
Chissà oggi se ancora qualche cuore pulsante nella povere di queste stanze esiste ancora.<br />
Ma in fondo cosa è mai importato, l'apparenza non mi appartiene, ho sempre gettato parole al vento per raccontarmi qualcosa e il fatto che qualche anima le abbia potute leggere è sempre stato per me fascinoso e miracoloso.<br />
Bene.<br />
Lunedì 7 marzo 2016.<br />
Ore 13:52<br />
Il nulla è pieno ed è ora di svuotarlo.Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-10486313675952150052013-02-11T21:37:00.000+01:002013-02-11T21:38:03.566+01:0021:37Ci sono momenti, anche di pochi secondi, in cui ti sembra tutto chiaro, in cui la nebbia si dirada e tutto sembra quadrare all'improvviso. Ti senti bene, sospeso senza più legami e senza paure. E stai bene proprio perché nn ti preoccuppi di essere, non ne hai bisogno. Poi all'improvviso tutto crolla e quel peso dimenticato torna a schiacciarti inesorabile. E di nuovo a doversi vestire di quell'incanto apparente, a coprire l'immenso vuoto di chi, non sa nemmeno chi né cosa è... Se non per brevi istanti, a volte pochi secondiLazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-29967614977513957272013-01-29T16:14:00.004+01:002013-01-29T16:14:46.651+01:00Donne che ho amato ma che avrei voluto amare - 4<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://img59.imageshack.us/img59/6574/cateblanchetta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="http://img59.imageshack.us/img59/6574/cateblanchetta.jpg" width="320" /></a></div>
<br />Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-12920567405619684952013-01-29T03:15:00.001+01:002013-01-29T03:15:20.928+01:003:15Mi sono riletto un pò il blog ultimamente. Leggere il proprio passato è per certi versi disarmante. Per me poi, che sovente scrivo di getto e senza uno scopo preciso, è come riscoprirsi. Non sempre mi riconosco in ciò che ho scritto e tante volte lo stupore mi sorprende, come se non potessi essere stato io a scrivere. E mi chiedo che idea si possa fare di me un lettore che arriva e, per chissà quale motivo, si legge tutto d'un fiato questo mio diario. Quante sfumature può riuscire a scorgere fra le mie parole? Perché questa è una parte di me, io non sono certo ciò che scrivo qui. Ma a ben vedere un occhio attento può scorgere molto di più, può sbirciare dietro il sipario, e chissà che cosa mai potrà vedere. Io stesso mi trovo in difficoltà, pur guardando da una posizione privilegiata mi rendo conto di non poter comunque avere una visione di me stesso completa, e allora figuriamoci.<br />
Ho deciso, comincerò una serie di post autodescrittivi nei prossimi giorni. Seriali e a puntate, come "Donne che ho amato ma che avrei voluto amare", serie di post che mi piacevano molto anche se si sono fermati a 3, magari continuerò anche quelli. Chissà perché io, che non ho mai stimato le inquadrature a fuoco, sento il desiderio di mettermi a fuoco proprio ora. Non mi capacito, ma mi butterò ancora una volta dentro il mio vuoto e proverò a vedere. <br />
Ci sono sempre molte domande, poche risolte, molte sempre uguali e sospese, alcune nuove. Per le risposte... beh quelle contano poco in fondo... ne ho sempre fatto a meno, posso benissimo continuare ancora e prendermi il lusso di non preoccuparmi troppo. Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-25743497370497910592013-01-25T03:18:00.002+01:002013-01-25T17:16:36.042+01:00...Una musica. Ecco cos'è.<br />
Un ritmo che nasce dal buio profondo, dal silenzio.<br />
Lo capisci subito, fin dalle prime righe. Intuisci che c'è qualcosa di diverso dal solito. Qualcosa che silenziosamente ti parla ed è indipendente da ciò che stai leggendo.<br />
Se ne distacca come un figlio dalla madre e del suo vagito ti fa subito dono.<br />
E' allora che comincia a lacerarti la pelle.<br />
Prima con piccole saette, come ad assaggiare il sapore del tuo sangue. Casualmente.<br />
Poi con fendenti sempre più mirati, sempre più ritmici.<br />
Incalzanti come tamburi dalla voce grossa e minacciosa.<br />
Le vertigini a salire e capovolgere.<br />
Ti toglie il respiro come il più degno degli orgasmi, con la stessa sua purezza.<br />
Un orgasmo denso e malinconico, rabbioso e feroce.<br />
Di fulgida bellezza e contemplato ardore. <br />
E' allora che senza forze ti lasci cadere.<br />
Perché non hai più via di scampo, manca il respiro, manca il sangue dalle vene. <br />
E ti riconosci nudo, insieme alla tua inconsistenza, in tutta la meraviglia dell'orrore più scuro.<br />
Tremano le gambe, si reclina il capo stordito all'indietro,<br />
e finalmente puoi ascoltare il suo canto.<br />
Una voce sottile, di candido tulle vestita<br />
ma con la potenza dei lampi e dei tuoni riempita.<br />
<br />
E' un viaggio.<br />
E' un cantico.<br />
Una preghiera. <br />
Di miserie e miserabili.<br />
Di meraviglie e luccicanti debolezze.<br />
Di bambole rotte e donne meravigliosamente abbaglianti.<br />
E' un fiume in piena che ti travolge e ti lascia muto.<br />
Che solo il silenzio può esserne spettatore degno e desiderabile.<br />
E' potenza allo stato puro e purezza potente.<br />
E' dolce come il canto di una sirena sgraziata,<br />
come l'urlo angosciante delle anime ritrovate.<br />
E' un corpo nudo con le braccia al cielo. <br />
E' vita e morte, e amore in tutta la sua forza distruttrice.<br />
E' un cerchio, rotondo.<br />
E' odore di pioggia e sangue raffermo.<br />
E' un lampo che toglie dalle ossa la carne. <br />
<br />
E' un libro.<br />
Ed io l'ho amato dal primo momento in cui l'ho aperto.<br />
Ho letto le prime righe. L'ho accarezzato.<br />
Ho respirato forte l'odore di pesca e di agrumi. Di fumo denso.<br />
E mi sono perso.<br />
In silenzio.<br />
Abbandonato a me stesso,<br />
come di fronte ad uno specchio nudo.<br />
In silenzio.<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><b><a href="http://www.reteimprese.it/pro_A40124B198718" target="_blank">Céline</a></b></span><br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<i>Spero mi vorrà perdonare Madame, per queste mie sconsiderate parole. </i><br />
<br />Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-37766780699450712872013-01-14T17:35:00.001+01:002013-01-25T04:27:37.993+01:0017:35Preferisco un bel grigio.<br />
<br />
Stasera, come ogni sera, potrò osservare mille colori. Tornerò con gli occhi che fanno male. Viviamo un tempo pieno di colori sgargianti, particolari luminosi, tatuaggi sempre più vivi (spesso molto più di chi li indossa). Un'atmosfera bucolica, festaiola e casinista nonostante tutto, col sorriso sempre pronto e se non è pronto scappo un attimo in bagno e vedrai quando esco.<br />
Si fugge dalla monotonia buttandosi a capofitto nella banalità di frasi ripetute mille e mille volte. Copioni ripetuti alla perfezione fino allo sfinimento. Persino gli approcci si sono standardizzati. Prescindono dalla persona a cui sono rivolti. Vige la legge della probabilità, se provo con 100 almeno una ci cascherà! E la "qualità" va a farsi fottere. Roba che se provi a spezzare il copione con una osservazione diversa, magari un minimo "intelligente" ma nemmeno tanto, inerente al momento basta e avanza, rischi di diventare il guru de noartri.<br />
<br />
Preferisco un bel grigio, una tazza di the, un silenzio imbarazzato, uno sguardo attento, un sospiro furtivo, la noia. Perché la noia serve, è necessaria e indispensabile oltre che meravigliosa.<br />
<br />
Preferisco un bel grigio. <br />
<br />Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-84544544225053155522013-01-13T06:09:00.000+01:002013-01-13T06:09:20.937+01:0006:09Troppi caffé. L'adrenalina del lavoro non ancora smaltita. Il karkadé a seccarmi il palato ed inebriarmi le narici. Uno sguardo alla posta, fingendo di avere mille fogli polverosi da smistare invece che un freddo e ordinato schermo.<br />
Sono stanco a la schiena mi duole. La inarco contro lo schienale nel tentativo di darmi sollievo, stendo le gambe per facilitare la corsa del sangue verso il cervello. Resto così, sospeso fra la fatica di un giorno passato e le memorie di un giorno futuro. Il tempo si inarca con me, con la mia figura, si piega sdoppiandosi in un ovale imperfetto.<br />
E' il tuo odore questo, lo riconosco. Di rugiada coperta la pelle, della luna i riflessi d'argento. Non tutti sono in grado di sentirlo, è sottile come la materia invisibile, facile confonderlo col nulla. Ma come l'uomo saggio sospetta, il nulla è solo la parte nascosta. Così se tendo all'infinito le narici, del coriandolo mi torna memoria, dello zucchero bruno posso contare i cristalli. Il muschio invernale, coperto di neve, la terra che punge e bagna le vene, le note dolciastre del miele di castagno e le more d'agosto in alto nel cielo. L'erba d'altura scaldata dal sole.<br />
Mi stringo nella mano, tortura sublime, non cerco redenzione ma desiderio che tende.<br />
Non vedo il tuo seno, di zucchero a velo, ma ne sento sul viso e fra le labbra, le forme generose protendersi in gloria. Piccole mani, a disegnare il buio, la luce fioca di una candela.<br />
Nervi si tendono, muscoli si stirano, all'orizzonte risuona il mare, la luna a spingere la marea che incalza. La tua pelle di seta, candido ardore. I fianchi rotondi e le gambe piegate. Oscena madonna, vergine tentatrice, della tua anima mi voglio nutrire, con il tuo corpo mi voglio vestire.<br />
Mi stringo più forte, che il dolore m'é dolce, purifica il cuore e vaporizza i pensieri.<br />
Sento la musica prima lontana, farsi più prossima rapidamente.<br />
Capelli di corvo, la sabbia sui piedi, l'odore salmastro della risacca. Il ritmo serrato di una marcia trionfale. Mio dolce sospiro, mio ultimo respiro, ti porterò con me in questa mattina scellerata.<br />
<br />
Adesso ho sonno, è tempo di dormire. Buonanotte.<br />
<br />Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-67472982416550271772013-01-11T05:05:00.001+01:002013-01-11T05:05:01.060+01:005:04<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="344" src="http://www.youtube.com/embed/WPnOEiehONQ" width="459"></iframe>Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-51894790915521553592013-01-11T02:49:00.001+01:002013-01-11T02:49:19.700+01:002:49Una tazza di The nero fumante mi solletica le narici. Odore di terra e mare si mescolano a quello della fatica e dell'ardire.<br />
<br />
Vorrei assistere più spesso allo spettacolo di due guance che arrossiscono pudiche ed innocenti. E' una meraviglia sempre più rara da osservare, ma a volte capita, ed è allora che improvvisamente si risveglia la speranza in me sopita.<br />
<br />
Vorrei incontrare meno presunzione. Dio solo sa quanto sia immondo presumere eppure... eppure è così facile cadere. Così frequente quest'abominio che annebbia la mente, ma che si piega così docilmente alla luce dell'amore da lasciarti indifeso e tremante come un bambino spaurito. <br />
<br />
Vorrei che tutti capissero che la vera libertà è nella condivisione. Vorrei capirlo anche io. Capire che il mondo, noi tutti, siamo come un'immenso coro di voci dissonanti. E cosa succederebbe se un coro così immenso producesse un'unica nota insieme? Quale potenza si scatenerebbe?<br />
Vorrei aver ragione.<br />
<br />
Vorrei scrivere una nuova storia, un canone inverso e maldestro. Vorrei che Madame mi donasse ancora il suo supporto, la sua musica dolce ed incessante, il ritmo delle sue vene.<br />
<br />
Vorrei addormentarmi senza quest'angoscia urgente, che preme la carne e solleva la pelle. Anche se in fondo non saprei fare a meno del suo canto corvino.<br />
<br />
Vorrei non volere.Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6006484068138221339.post-72310554628056804222013-01-08T15:13:00.001+01:002013-01-08T15:13:45.680+01:0015:13Orbene.<br />
(Ma quant'é bella questa parola? Mi sa che sto diventando un feticista delle parole oltre al resto)<br />
Dicevo, orbene. Sarà anche un pò che non scrivo, per tanti motivi e non ultimo il tempo. Ma il mio peregrinare è continuato in questi mesi, come un ape ho posato le mie terga di fiore in fiore sbirciando in qua e in la. Ho sempre considerato internet un bellissimo luogo tramite il quale comunicare, pieno di possibilità e sempre in evoluzione, e ho comunicato effettivamente molto negli ultimi anni.<br />
Ultimamente mi sembra cambiato qualcosa. Fiumi di parole in continuo aumento, e fin qui ci siamo. Ma quanto di quello che viene detto è poi recepito davvero? Quanto dialogo c'è in tutto questo "parlare"? Ho sempre più la sensazione che sia un dialogo fra sordi, come quello che hai con la vicina sul pianerottolo per intenderci. Almeno della vicina però posso sentire l'odore.<br />
E in più con l'aggravante che non solo non si ascolta e non si cerca di capire cosa uno dice, ma addirittura si usano le parole come scusa a cui attaccarsi per sfogare le proprie frustrazioni con critiche feroci, giudizi sommari e affrettati, condanne, e chi più ne ha più metta.<br />
Non so. Sono indeciso. Forse sono io che sto invecchiando e mi sono rincoglionito. Non riesco a stare più al passo. Oppure davvero c'è più povertà, non tanto di contenuti ma di ascolto forse. Come quattro galline in un pollaio e ognuna grida al suo cantone senza preoccuparsi delle altre se non per (perdonate l'eufemismo) cagargli in testa, o dichiararle un amore smodato. <br />
Invecchiando divento anche più volgare, devo ammetterlo.<br />
<br />Lazlohttp://www.blogger.com/profile/10784896171258541796noreply@blogger.com4