sabato 27 novembre 2010

23:08

A immagine e somiglianza.
Siamo creatori delle nostre piccole porzioni di realtà. Dei nostri piccoli mondi che uniti formano il macrocosmo. Creare è una parola meravigliosa, piena di possibilità e portatrice di un senso di libertà infinito. Non è necessario essere artisti o artigiani per riuscire a creare qualcosa. Fin dalla materia più sottile ognuno di noi è creatore, riflesso di un grande architetto. E' un processo inconscio talvolta, involontario, o consapevole anche se mai del tutto. Noi, piccoli esseri mai inutili abbiamo un grande dono che ci distingue da qualunque altro essere forse, la capacità di creare appunto.
Ma c'è un grande rischio in agguato come al solito. E si manifesta quando cominciamo a credere in ciò che creiamo come fosse assoluto, come fosse l'unica realtà e non ne potessero esistere altre.
E se siamo consapevoli di questa nostra capacità va ancora bene, perchè spesso invece ignoriamo i meccanismi che regolano questa magia e.. allora, subiamo il nostro stesso inganno.
La mente è uno strumento difficile da dominare e capita talvolta che le nostre stesse creazioni finiscano per essere condanne. Si perchè le realtà che creiamo, sempre della realtà non sono che una faccia, una piccola porzione. E crederla assoluta equivale all'illusione. Succede allora che pensiamo di stringere fra le mani un fiore bianco, mentre invece ciò che accarezza le nostre dita è una rosa appassita e piena di spine che forano la carne. E la rugiada fresca che scivola sui polpastrelli è sangue, che lentamente si raggruma e ci rende insensibili.
Se solo potessimo immaginare quanto è grande il nostro potere.
Forse ne avremmo timore, o forse impareremmo a diffidare persino di noi stessi.
I vecchi che incontro, dall'alto della loro saggezza vissuta sulla pelle, spesso mi ammoniscono. Fidati di te stesso, che degli altri è meglio aver timore, non sono degni. L'unico che può vedere sei tu.
Ma io non mi fido di me stesso no, come potrei? Però amo ascoltare le storie, anche le mie, e ritrovarmi sempre in ciò che ascolto.
Stanotte c'è un silenzio strano, come quando sta per nevicare e i pensieri si fanno sottili. Mi piace immaginare di essere uno di quei fiocchi, solitario nella caduta inesorabile verso il ricongiungimento coi suoi fratelli. Acqua, fiocco, neve e poi acqua ancora. In una danza che mi fa ballare, sul pensiero che nemmeno io posso pensare di essere davvero ciò che credo, che creo.

3 commenti:

  1. ..leggendo le tue parole,caro amico,forse mi sento un po'fanatica...per i miei vaneggiamenti.
    la realtà ha sempre molte sfaccettature.
    tuttavia credo che una persona,con l'esperienza, riesca a comprendere se ciò in cui crede sia vero o finzione creata dalla sua immaginazione.
    Se tutto ciò davvero ti dà o ti toglie.
    Tutto serve,tutto fa crescere..il male più del bene.
    Poi è vero che ad eccezione di noi stessi (e poi e poi...)sarebbe meglio non fidarsi..
    Ma alla fine vivere sempre sul chi va là,non potersi mai abbandonare..affidare..non è una condanna?
    (..è la soluzione...?)
    Io credo di essere troppo romantica per non pensare che esista una persona che è la nostra metà,a cui abbandonarsi spontaneamente,anche quando hai giurato non sarebbe mai più successo.
    è come un pensiero abortito..ferito..un piccolo sogno...seppellito nel fondo di me...ma c'è.
    Non cerco niente..ma prendo,ricevo ciò che mi arriva.
    Ed ultimamente ciò che è giunto era al di sopra di ogni desiderio.

    Un abbraccio,
    SdS

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  2. E' un post importante.
    Siamo l'immagine riflessa che ci rimandano gli altri. Possiamo esserci in quell'immagine o non somigliargli affatto, ma siamo noi, questo è sicuro.
    più facilmente ci autoinganniamo piuttosto che il contrario.
    e le certezze son spesso "altari di sabbia in riva al mare"

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  3. @SdS:
    Fanatica tu.. rido.
    Esprimi diversi concetti nel tuo commento, che condivido.
    Non credo nel vivere sul chi va la, credo piuttosto che la consapevolezza aiuti a vivere più pienamente, anche attravero il dolore.
    Sono felice per te davvero, e pur non conoscendoti percepisco la consapevolezza che ti guida e da te arriva. I desideri, sono un ottimo esempio. Desiderando entriamo in quel processo creativo che tentavo di descrivere. Realizziamo, ciò che sembra arrivare dal nulla.
    Un bacio, cara amica.

    @ Shadow: è un commento importante. Grazie.

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