giovedì 14 febbraio 2019

E il naufragar m'è dolce

L'eco dei passi accompagna memoria 
in una grande casa vuota
Piena di fantasmi e polverosa
Piena di ombre e umida
che la pelle trema e rattrappisce.

Quante canzoni, quante emozioni
sembra di guardare un vecchio film
uno di quelli che prendono la bocca dello stomaco
e la intorcinano fino a farla implorare

Quanti volti immaginati 
parole sussurrate, dilaniate
odori evocati, anime sfiorate

Quanto di me, tanto di voi
ad accompagnare i miei passi incerti
in una danza priva di grazia
ora leggera, a tratti più grave

Cullarsi nel mare
in balìa della corrente
lasciarsi inghiottire e poi rigettare
e ritrovare vecchi attracchi
aggrapparsi a nuove funi

Forse il tempo è maturo
e il nulla... ancora colmo

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